Quali sono le differenze.
Ci sono molte opinioni in merito, pareri a volte discordanti ma credo che possiamo affermare senza ombra di dubbio che la smart home è l’evoluzione della domotica.
Il termine domotica indica un sistema composto da una serie di dispositivi che permettono di migliorare il comfort e l'efficienza della casa attraverso funzionalità integrate e cablate nell'impianto elettrico.
Esistono diversi standard domotici.
Le sue principali applicazioni sono le seguenti:
- Illuminazione
- Controllo carichi di corrente
- Termoregolazione e riscaldamento
- Apertura e Chiusura di Porte
- Diffusione sonora
- Videofonia
- Irrigazione giardino
- Sistema allarme
- Sicurezza e Videosorveglianza
- Controllo di elettrodomestici
Tutto il sistema è gestito da un centro di controllo
Normalmente un impianto demotico va progettato ex-novo, vanno utilizzati dei cavi appositi ed i costi sono molto elevati.
Non esiste uno standard unico e l’interfacciamento verso i dispositivi mobile rimane legato allo standard scelto o all’azienda produttrice. Nel tempo un aggiornamento di un sistema operativo mobile potrebbe rendere inutilizzabile il sistema da remoto.
Avrete sentito sicuramente parlare di IoT (Internet Of Things) e cioè Internet delle cose: oggetti semplici come interruttori, pulsante, rilevatori a infrarosso, interruttori magnetici, telecamere, sensori vari che hanno a bordo una elettronica evoluta a basso consumo che gli permette di collegarsi alla rete e quindi ad internet per scambiare informazioni.
| Facciamo un esempio semplice. La lampadina ha un filo (neutro) che arriva al quadro elettrico e l’altro (fase) che attraversa l’interruttore sul muro prima di arrivare anch’essa al quadro elettrico. Quando si preme l’interruttore alla lampadina arriva sia la fase che il neutro e si accende, quando si ripreme l’interruttore la fase viene interrotta e la lampadina si spegne.
Ora pensate alla lampadina che viene sempre alimentata con fase e neutro ma è smart (intelligente o connesso) e aspetta un comando software per accendersi del colore che vogliamo noi e con una determinata luminosità.
Prendiamo un interruttore smart (intelligente o connesso) e posizioniamolo sul muro al posto del vecchio interruttore.
Adesso con uno smartphone, tablet, computer, creiamo una prima automazione: quando si preme l’interruttore, la luce si accende; e poi una seconda: quando si ripreme la luce si spegne.
Adesso complichiamo la cosa: se l’interruttore viene premuto di notte allora la luce si deve accendere di colore blu e al 30% di luminosità.
Aggiungiamo un sensore di presenza smart (connesso) e facciamo un’ulteriore programmazione: se il sensore rileva una presenza allora premi virtualmente il pulsante. In questo modo la programmazione erediterà anche la gestione oraria.
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Queste cose le possiamo fare senza bisogno di un impianto domotico ma semplicemente con dei prodotti Smart.
In questo modo l’impianto smart home può essere composto man mano che si desidera e senza dover stravolgere l'impianto elettrico di casa.