Il ransomware, la mucca ed il vitello
05/09/2024
Un agricoltore svizzero subisce un cyberattacco che compromette il suo sistema di mungitura automatizzata. Rifiutando il riscatto richiesto dagli hacker, perde una mucca ed il suo vitello per mancanza di dati chiave. Questo episodio mette in luce la crescente vulnerabilità del settore agricolo agli attacchi informatici e l’importanza di rafforzare la sicurezza digitale.

Un agricoltore del Canton Zugo, Vital Bircher, ha subito un attacco informatico che ha avuto conseguenze tragiche: una delle sue mucche è morta a causa delle complicazioni derivate dal blocco dei dati gestiti dal suo sistema di mungitura automatizzata. Questo episodio ha sollevato interrogativi sulla vulnerabilità del settore agricolo di fronte ai cyberattacchi, mostrando come la digitalizzazione in agricoltura stia portando con sé nuove sfide e rischi.

 

Il cyberattacco e le sue conseguenze

Tutto è iniziato quando Bircher ha ricevuto un messaggio dal suo robot di mungitura, che segnalava l’interruzione della comunicazione con il computer centrale. Inizialmente, il contadino non ci ha dato troppo peso, ma quando si è recato in stalla, ha trovato lo schermo della macchina spento. Dopo aver contattato l’azienda produttrice, ha ricevuto la conferma: era stato vittima di un attacco hacker.

 

Gli hacker avevano chiesto un riscatto di 10.000 franchi svizzeri, che Bircher si è rifiutato di pagare. Di conseguenza, non ha più potuto accedere a dati fondamentali come quelli legati al ciclo riproduttivo delle sue mucche. Questa mancanza di informazioni ha portato a complicazioni con una delle sue mucche, la quale è stata successivamente abbattuta dopo la morte del vitello che portava in grembo. Bircher è convinto che senza l’attacco informatico, avrebbe potuto salvare l’animale.

 

Il problema della sicurezza informatica in agricoltura

Secondo Marc K. Peter, professore presso la Fachhochschule Nordwestschweiz, il caso di Bircher non è isolato. Infatti, molte piccole e medie imprese (PMI), inclusi gli agricoltori, sono esposte a cyberattacchi. Peter spiega che settori come l’agricoltura, ancora in fase di digitalizzazione, sono particolarmente vulnerabili, un po’ come lo erano le banche e le assicurazioni quindici anni fa. Le bande di hacker professionali spesso prendono di mira organizzazioni che non hanno ancora implementato adeguati protocolli di sicurezza informatica.

 

Nel caso di Bircher, nonostante il computer fosse aggiornato e dotato di antivirus, non sono state adottate alcune misure fondamentali di protezione, come il salvataggio periodico di dati su dispositivi esterni. Peter consiglia infatti di eseguire backup regolari e criptati su più supporti, per evitare che un attacco blocchi l’accesso ai dati, inclusi quelli archiviati nel cloud.

 

Precedenti attacchi e le misure di prevenzione

Due anni prima del caso di Bircher, un altro agricoltore era stato vittima di un attacco ransomware che aveva completamente paralizzato il suo sistema di mungitura. Per continuare a mungere le sue mucche, aveva dovuto allestire una stazione di mungitura di emergenza, con costi significativi in termini di tempo e denaro. Fortunatamente, Bircher è riuscito a continuare a mungere i suoi animali, poiché alcune parti del sistema di mungitura erano separate dal computer infettato.

 

Tuttavia, il danno economico non è stato trascurabile: Bircher ha stimato una perdita di circa 6.000 franchi svizzeri. Molte PMI, spiega Peter, pur essendo tecnicamente ben protette contro gli attacchi informatici, non sono adeguatamente preparate a livello organizzativo. Mancano piani di emergenza, backup adeguati e pratiche semplici come l’archiviazione sicura delle password.

 

La necessità di una maggiore consapevolezza e di coperture assicurative

Un’altra criticità riguarda le assicurazioni informatiche. Attualmente, solo il 10% delle PMI svizzere ha una polizza contro i danni causati da cyberattacchi. Queste polizze non solo coprono le perdite finanziarie, ma offrono anche supporto pratico nell’affrontare le conseguenze di un attacco. Tuttavia, la maggior parte delle aziende agricole non è ancora consapevole di quanto sia essenziale proteggersi contro queste minacce in continua evoluzione.

 

Guardare avanti: le lezioni apprese

Nonostante l’attacco subito, Vital Bircher guarda al futuro con ottimismo. Dopo aver vissuto in prima persona le conseguenze di un cyberattacco, ha deciso di intensificare le sue misure di sicurezza informatica, eseguendo più frequentemente backup dei suoi dati. Il suo caso, però, serve come monito per tutti gli agricoltori e le PMI che stanno integrando la tecnologia nei loro processi, mostrando quanto sia cruciale prepararsi a eventuali attacchi e investire in una protezione informatica solida.

 

L’agricoltura, un settore tradizionalmente legato alla manualità e alla terra, sta vivendo una trasformazione digitale che porta con sé nuove vulnerabilità. La storia di Bircher è solo un esempio di come la sicurezza informatica sia ormai una priorità anche per settori che, fino a poco tempo fa, sembravano lontani dalle problematiche del mondo digitale.

Fonte: NZZ
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